Venuto a conoscenza dei moti palermitani (aprile 1860) il 5 maggio salpò da Quarto con alcuni volontari. Le sue tappe furono Marsala, Calatafimi, Palermo, Milazzo, Messina, Reggio. In settembre conquistò Napoli, la battaglia di Volturno in ottobre, lincontro con il re a Teano conclusero la folgorante campagna.
Dopo qualche tempo i rapporti con il re migliorarono, ma non quelli con Cavour. Nel 1866, con la celebre frase Obbedisco, arrestò la marcia vittoriosa dei suoi volontari. Riprese quindi la sua impresa di liberare Roma; fu fermato a Sinalunga (settembre 1867), tornò a Caprera ed eludendo la sorveglianza sbarcò a Livorno in ottobre e giunto a Monterotondo si incammino verso Roma. A Mentana fu costretto alla ritirata, fu arrestato a Figline e tornò di nuovo a Caprera dove rimase fino al 1870 quando riprese le armi in difesa della terza repubblica francese, riportando la bella vittoria a Digione (gennaio 1871). Infine si ritirò definitivamente a Caprera dove si dedicò a opere e fini vari fino alla fine dei suoi giorni.